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SYSTEMS AND MAGIC

Questa sezione contiene per la maggior parte risposte a domande fatte dai clienti sui prodotti della SYSTEMS AND MAGIC, in particolare sull’uso dei filtri BlackNoise e viene aggiornata man mano che sorgono nuove domande.

 

Questioni inerenti l’uso e la manutenzione dei prodotti, problematiche di rete in genere, consigli su situazioni particolari ma sempre di interesse generale entrano a far parte di questa FAQ. Per gli aspetti più specializzati o di approfondimento, particolarmente quelli tecnici si rimanda alla sezione Tecnica

FAQ - Domande Frequenti

1-       Vorrei collegare l’intero impianto ad un solo filtro BlackNoise.

Ci sono controindicazioni?

 

Non da un punto di vista puramente elettrico. Se sommando l’assorbimento di ogni singolo apparecchio il totale non supera il valore massimo del filtro non c’è alcuna controindicazione.

 

I migliori risultati tuttavia non si ottengono con un solo filtro, bensì separando almeno le sorgenti dagli stadi di potenza. Più in generale separando gli elementi dell’impianto audio/video che trattano il segnale a livello più basso da quelli che lo trattano a livello più elevato. Inoltre l’effetto di più BlackNoise è sinergico, molto più benefico sulla qualità complessiva di quello che ci si aspetterebbe dalla somma dei singoli filtri.

 

2-       Ma se volessi comunque collegare l’intero impianto, posso usare una ciabatta collegata ad una delle uscite del BlackNoise?

 

Si, assolutamente, fermo restando di non superare l’assorbimento massimo del BlackNoise (vedi anche il punto 5 a questo proposito). I risultati migliori in questa configurazione si ottengono usando sia una ciabatta schermata che un cavo schermato di collegamento al filtro (vedi anche il punto 8). In questo modo non si corre il rischio che entrambi captino di nuovo disturbi in radiofrequenza e si impedisce che a loro volta irradino campi elettromagnetici all’intorno, altrimenti l’effetto del filtro verrebbe almeno in parte vanificato. A listino abbiamo sia distributori di alimentazione DUPLEX, Four, Six, Eight, Slim3, Slim5, Derive! che cavi schermati joker, BlackWire plus+, GoldWire, PEARL, che possono essere usati da soli o proprio a questo scopo.

 

Il Derive! in particolare, grazie anche al cavo schermato in dotazione (un corto BlackWire), è stato pensato al fine di rendere disponibili più uscite da un singolo BlackNoise, fino a otto se vengono impiegati due Derive! sullo stesso filtro.

 

3-       Però non ho nessuna ciabatta schermata... posso usare delle spine multiple sulle due prese dei BlackNoise?

 

Si, anche se le spine multiple difficilmente sono di buona qualità, non sono in genere dimensionate per amperaggi elevati e sono meccanicamente instabili. Almeno il finale, specie se di buona potenza, è meglio collegarlo da solo su una delle due uscite del filtro.

 

L’alternativa in assoluto migliore alle spine multiple è quella di usare il nostro DupleX, nato espressamente allo scopo!

 

Per inciso, le prese sui BlackNoise sono orientate in modo da non disturbarsi a vicenda anche usando delle spine multiple, permettendo così di essere popolate interamente. Lo sconsiglio, ma se proprio si vuole fare... si può. Volendo a tutti i costi intraprendere questa strada, si usino almeno delle multiple con il maschio (quello che entra nella presa dei BlackNoise) di tipo Schuko, è il tipo di spina che ha il collegamento meccanico più saldo e la superficie di contatto elettrico più estesa in assoluto, almeno nell’ambito domestico.

 

Vedi anche il punto 7 per maggiori dettagli sulle prese Schuko.

 

4-       Perchè sono presenti solo due prese di uscita sui BlackNoise?

 

La ragione di fondo è che i BlackNoise sono stati progettati per essere modulari, per avere (per un risultato ottimale) filtri dedicati sui diversi componenti dell’impianto. Non è una limitazione quanto piuttosto una scelta ben precisa. Una sola presa tuttavia sarebbe stata una scelta davvero eccessiva. Due prese sullo stesso filtro in certe configurazioni sono una comodità, ad esempio collegando il CDP su una presa e lo stadio Phono sull’altra: non vengono certo usati contemporaneamente e se si ha l’accortezza di spegnere quello inutilizzato in quel momento, l’interazione tra i due è zero. Un altro esempio è quello dei finali mono, in cui vale sempre il concetto della praticità: entrambi possono essere collegati allo stesso filtro.

 

Altre considerazioni ai punti 1, 2 e 3

 

5-       Come faccio a calcolare l’assorbimento complessivo del mio impianto?

 

Innanzi tutto bisogna conoscere l’assorbimento di ogni singolo componente, questa è un’informazione utile anche per abbinare un BlackNoise ad una qualsiasi elettronica  dell’impianto.

 

I metodi sono solo due, una misura diretta o la consultazione del libretto di istruzioni e/o della targhetta posta accanto alla presa elettrica di ingresso. In alternativa, è possibile sempre richiedere queste informazioni al distributore/produttore, cercando su internet o facendo una richiesta specifica nei numerosi forum specializzati presenti su internet.

 

Il primo metodo richiede un tester o una pinza amperometrica ma non lo sto a spiegare: chi lo sa fare non ha bisogno di spiegazioni; chi non lo sa fare è meglio che non lo faccia, sono misure sulla 230 V~, potenzialmente letali.

 

Il secondo metodo è invece accessibile a chiunque. Le indicazioni del libretto di istruzioni (o della targhetta) possono indicare valori in Watt (W), in Ampere (A) o in VoltAmpere (VA). Oppure è dato solo il dimensionamento del trasformatore di alimentazione, generalmente in VA (più frequente nel caso dei finali di potenza). Un’altra possibilità, anche in questo caso legata a robusti integrati o finali, è trovare indicati più assorbimenti, quello a riposo quello “medio” e quello massimo, a piena potenza. Vanno tenuti presenti tutti i valori e i fattori da considerare diventano più complessi. Entra in gioco, per riuscire a valutare opportunamente la voce “assorbimento massimo”, anche la sensibilità dei diffusori, la potenza d’uscita propriamente “audio”, le dimensioni dell’ambiente ecc. In questi casi, o comunque in caso di dubbio, raccogliete i dati disponibili e poi consultateci.

 

L’indicazione in Watt è diretta, si usa così com’è non avendo bisogno di nessun calcolo.

Se l’assorbimento è invece indicato in Ampere (A) o VoltAmpere (VA) (per i nostri scopi, ai fini pratici si possono considerare i VA come se si trattasse semplicemente di Watt), si ottengono i Watt nel seguente modo:

 

Watt = Tensione di esercizio x Ampere

 

La tensione di esercizio è normalmente pari a 220, 230 o 240 V~, ed è indicata accanto al valore in Ampere. La differenza tra il massimo ed il minimo di questi valori è in genere trascurabile, non arriva al 10% e per i nostri fini pratici si può sempre usare il valore medio di 230 V~, che è poi il valore di tensione ufficiale all’interno della Comunità Europea.

 

Ottenuto l’assorbimento in Watt di ogni apparecchio basta addizionare tutti i valori e si ottiene l’assorbimento complessivo.

 

6-       Alcune apparecchiature le ho però comprate all’estero e funzionano a 115 V~, non a 230, quindi le uso con un trasformatore esterno 230/115. I calcoli sono  sempre gli stessi?

 

I calcoli per loro natura non cambiano. Se l’apparecchio consuma 200 W negli Stati Uniti, consuma 200 W anche da noi visto che è sempre alimentato a 115 V~. Valgono sempre le indicazioni presenti sul libretto di istruzioni o sulla targhetta sul retro.

 

Quello che cambia però sono gli Ampere in gioco: 200 W su 115 V~ non corrispondono agli  stessi Ampere su 230 V~ :

 

Ampere = Watt / Tensione di esercizio

 

Ampere = 200 W  /  115 V = 1.74 A

Ampere = 200 W  /  230 V = 0.87 A

 

In pratica, a parità di Watt, una tensione di rete di 115 V~ comporta il raddoppio dell’amperaggio rispetto agli stessi 200 W ottenuti su 230 V~.

 

Ma qual’è la conseguenza pratica? Presto detto: l’assorbimento dei BlackNoise è indicato in Watt anziché in Ampere, perché è un termine con cui si ha più dimestichezza, ma questi Watt sono calcolati su 230 V~.

 

L’Extreme, ad esempio, è adatto a 230 W, fino ad 1 Ampere. Secondo il nostro esempio, se usato per alimentare un apparecchio che lavora a 115 V~ entrerebbe in protezione dopo qualche secondo, continuando invece a lavorare in tutta tranquillità con 230 V~.

 

Quindi sebbene i calcoli non cambino, cambia di certo la maniera di interpretarli correttamente!

 

Nel Listino e nella Tabella Comparativa sono indicati oltre che i Watt (per 230 V~ e 115 V~) anche gli Ampere massimi, proprio per tener conto sia di questi apparecchi di importazione diretta che del mercato d’oltreoceano.

 

È quindi necessario raddoppiare il valore in Watt dell’apparecchio funzionante a 115 V~ per poter usare questo dato insieme agli altri e arrivare così al consumo complessivo dell’impianto, e poter scegliere il BlackNoise con il  dimensionamento più opportuno.

 

C’è da aggiungere ancora qualcosa: in tutto questo discorso si è dato per scontato che il BlackNoise venga inserito DOPO il trasformatore 230/115. Ma se lo mettessimo PRIMA? Beh, se lo mettiamo prima... come non detto, tutto questo discorso è inutile! Il filtro lavorerebbe a 230 V~ senza problemi e bisognerebbe solo considerare un assorbimento lievemente maggiore dovuto alle perdite del trasformatore. Però, da prove effettuate i risultati migliori si ottengono DOPO il trasformatore, quindi... ora avete tutte le informazioni necessarie per scegliere liberamente!

 

Un’ultima cosa: se lo stesso apparecchio viene prodotto sia per il mercato statunitense che per quello europeo e i dati sul suo assorbimento vengono ottenuti con ricerche su internet o nei forum prestare bene attenzione a quale voltaggio si riferiscono!

 

7-       Quale tipo di spina è meglio usare per il collegamento degli apparati al BlackNoise e quest’ultimo alla rete elettrica? I BlackNoise accettano le spine italiane grandi (16A)? E quelle piccole (10A)? E le Schuko? Altre?

 

Lato rete elettrica in genere non si può scegliere (a meno di non cambiare la scatola a muro), mentre per i BlackNoise la scelta è libera, accettano entrambi i passi italiani, la spina US (ma senza il collegamento di terra) e la Schuko. Sono inoltre disponibili le prese americane con il terzo polo di terra, oppure ancora un mix di prese multistandard e USA.

 

Ma in quanto a qualità non c’è scelta, la spina/presa migliore in assoluto è la Schuko, seguita dalla Schuko ed in ultimo dalla Schuko!

 

Non solo ha la più ampia superficie di contatto elettrico (particolarmente sulla connessione di terra) ma ha anche un’eccellente solidità meccanica: spina e presa si incastrano insieme diventando un tutt’uno. La connessione di terra poi, a causa della particolare costruzione meccanica, è la prima a creare il contatto nel momento dell’inserzione della spina e l’ultima a lasciarlo, a tutto vantaggio della sicurezza. Non si può dire la stessa cosa delle spine italiane e men che meno di quelle USA, sia da questo punto di vista che da quello puramente meccanico. Un’eccezione è rappresentata (dal punto di vista delle prese) da quelle americane di tipo “Hospital Grade” molto ben fatte.

 

La considerazione sulla meccanica può apparire marginale... finché non si ha la ventura di usare uno di quei cavi di alimentazione grossi e pesanti come una treccia di salsicce... in questo caso la questione non si pone neppure. Ma anche con cavi assolutamente “normali” a lungo termine la stabilità meccanica è importante: significa che il cavo rimanendo saldamente ancorato alla presa a muro non grava col suo peso sui contatti, non li deforma col tempo, non si allenta con le vibrazioni e riesce quindi a mantenere  sempre il miglior contatto possibile, anche e sopratutto dal punto di vista elettrico.

 

La Schuko inoltre, a causa della sua larga base circolare, una volta inserita nella presa ricopre completamente una vasta area non solo direttamente sopra, ma tutto intorno i contatti di fase e neutro ostacolando la penetrazione della polvere sempre a tutto vantaggio della validità della connessione elettrica nel tempo.

 

Altre considerazioni al punto 3.

 

8-       Invece, quale tipo di cavo è meglio usare per il collegamento degli apparati al BlackNoise e da quest’ultimo alla rete elettrica?

 

Un cavo schermato, con i conduttori di buona sezione, di ottima sezione nel caso dei modelli più potenti. La schermatura impedisce che il cavo si comporti come antenna, sia ricevendo che irradiando disturbi e permette alla pulizia operata dal BlackNoise di arrivare indenne all’ingresso delle apparecchiature. Evitare assolutamente i cavi che hanno già un qualche tipo di filtratura passiva (nelle spine o altrove lungo il percorso del cavo) realizzata con induttanze e condensatori: le interazioni con il BlackNoise sono imprevedibili e mai positive. Gli unici cavi “filtrati” che fanno eccezione, al  momento, sono i vari MIT: Shotgun, Magnum Oracle ecc.

 

Nel nostro listino sono presenti cavi di alimentazione joker, BlackWire plus+, GoldWire, PEARL, schermati di eccellente sezione adatti proprio al collegamento alla rete dei BlackNoise e da questi agli apparati. Vedi anche i punti 9 e 10.

 

9-       Ma è indispensabile che i cavi di alimentazione siano schermati?

 

Schermare i cavi di alimentazione significa impedire che i campi elettromagnetici interni al cavo stesso si irradino all’esterno, introducendo rumore nei vicini cavi di segnale, di potenza e persino in altri cavi di alimentazione NON schermati! Viene sempre sottovalutato, ma sono le stesse apparecchiature audio ad emettere rumore e a trasportarlo sui cavi di alimentazione, la schermatura non ha sempre e solo lo scopo di proteggere dai rumori esterni!

 

Quindi la risposta è: si, è pressoché indispensabile! La schermatura evita anche che il cavo si comporti da antenna, captando campi elettromagnetici in radiofrequenza e reindirizzandoli poi nell'apparato: se si abita in aperta campagna è quasi certamente superfluo, abitando nelle vicinanze di una trasmittente, che sia CB, FM, TV o telefonica diventa pressochè irrinunciabile. La "vicinanza" può essere relativa nel senso che, ad esempio, non si percepiscono necessariamente dei disturbi abitando nello stesso stabile dove è installato un trasmettitore sul tetto, ma è possibile che questi si presentino molto più intensi qualche centinaio di metri più lontano. Ciò dipende dai lobi di irradiazione delle antenne e dalle riflessioni che i campi RF possono subire. Si può quindi avere una forte interferenza senza nessuna ragione "visibile" oppure, all’opposto, non averne alcuna mentre invece il vicino di casa ne lamenta parecchie.

 

Un’ulteriore considerazione è ancora più pragmatica: l'affollamento dei cavi, sia in ingresso che in uscita sul retro delle elettroniche è notevole, gli spazi non sono mai sufficienti e l'impianto condivide spazi abitativi soggetti al passaggio di animali, bambini o semplicemente... pulizie.

 

In breve, cavi di alimentazione NON schermati possono capitare vicino ai cavi di segnale,

potenza e alimentazione stessa (e se non lo erano, nel tempo possono spostarsi) e più sono prossimi e più inducono in questi ultimi rumore. Ad ogni modo, indipendentemente dalla schermatura, MAI unirli insieme.

 

Nell’insieme quindi, un cavo di alimentazione schermato costituisce una sorta di non trascurabile "assicurazione preventiva" nei confronti di tutta una serie di eventi difficilmente prevedibili in partenza.

M A D E  I N  I T A L Y

S Y S T E M S   A N D   M A G I C

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